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ALLA CONQUISTA DEL DIAMANTE DI GRANITO Manrico Dell’Agnola e i compagni Marcello Sanguineti e Gianbattista Calloni, danzano tra le fessure granitiche del Colorado e salgono il “diamante” delle Montagne Rocciose.Sono partiti la vigilia di ferragosto alla volta del Colorado per salire la parete più spettacolare della Montagne Rocciose e ce l’hanno fatta. Il bellunese Manrico Dell’Agnola, con il collega accademico del Cai di Genova? Marcello Sanguineti e l’amico milanese Gianbattista Calloni, hanno salito, lungo due itinerari diversi,[url=http://www.belstaffuk.net/topichtml/belstaff-snetterton.html]belstaff snetterton[/url], la bellissima e difficile parete del Diamond, che costituisce la parte più impegnativa e? strapiombante del Longs Peak, la più alta vette delle Montagne Rocciose nord americane con i suoi 14.255 piedi,[url=http://www.belstaffuk.net/topichtml/belstaff-che-guevara.html]belstaff che guevara[/url], corrispondenti a circa 4350 metri di quotaLa piccola spedizione ha scelto gli itinerari di salita della meravigliosa struttura granitica, alta circa 800 metri ed ovunque molto difficile, non a tavolino, ma valutando, arrivati sul posto, tutte le condizioni, soprattutto meteo, che a queste quote possono compromettere non solo la riuscita della scalata, ma mettere anche in pericolo gli alpinisti.Stralci del diario di Manrico dell'AgnolaLunedì 20 Agosto. L’albergo stile “vecchio West” è accogliente e alzarmi da quelle avvolgenti e comode poltrone è difficile. Il cielo è nuvoloso e sono stanco. Siamo a quasi 3000 metri di quota e anche salire quelle scale rivestire di soffice moquette mi fa venire il fiatone. La camera è fantastica, tutta in legno grezzo, certo un po’ pacchiana, ma qui tutto è pacchiano. Purtroppo è l’ora di andarcene. Carichiamo l’auto, una schiavitù e un mito per noi scalatori erranti. Il bottino è ricco, considerando che siamo in Colorado solo da pochi giorni. Ci troviamo nel Rocky Mountains National Park, a meno di due ore da Denver, e siamo riusciti a salire per due itinerari diversi la parete più bella del Colorado e fra le più famose “big walls” del mondo, con il valore aggiunto di una quota di 4350m. Giovedì scorso (16 agosto), con un bel colpo di mano, abbiamo superato la “Casual Route”, considerata la via “normale” alla parete, ma di grado 5.10a (più del VII dolomitico). E’ stata una lunga ed estenuante giornata,[url=http://www.belstaffjacket.org/topichtml/belstaff-h-racer.html]belstaff h racer[/url], iniziata alle? 5 del mattino e terminata alle 9 di sera. Un avvicinamento lungo e complicato – più di 5 ore – e una discesa infinita dalla vetta, sotto una bufera di neve.Sabato 18 agosto è la volta della più difficile salita, affrontata però bivaccando alla base della parete, in una comoda grotta che ci ha consentito di trascorrere una notte tranquilla. La via “Pervertical Sanctuary” vince un serie di fessure fantastiche a destra dell’Obelisk, con difficoltà fino al 5.10c/d, ?grado che, amplificato dalla quota, non è banale per arrampicatori poco avvezzi a questo tipo di scalata. La giornata è stata fantastica, ma durante tutta la scalata siamo stati sferzati da un vento gelido. Questa volta siamo scesi in doppia dalla parete, dovendo recuperare il materiale da bivacco lasciato nella grotta.
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